Programma Spettacoli 2020

AGOSTO

ore 18.45 / Pane e Pomodoro

CONCERTO AL TRAMONTO

Il pianoforte di Enrico Pieranunzi

Omaggio a Bill Evans

Enrico Pieranunzi

Blues, barocco e molto altro, un’attività eclettica in cui pianismo, composizione e arrangiamento sono inscindibilmente intrecciati e che spesso l’ha visto impegnato anche come autore nella musica per film e teatro. Questo il mondo musicale senza confini di Enrico Pieranunzi, musicista tra i più versatili della scena musicale europea, nella cui particolarissima avventura sonora jazz e classica convivono fin dall’inizio uno a fianco all’altra. Troviamo così nella sua ricchissima discografia (più di 80 cd) collaborazioni prestigiose con luminari del jazz come Chet Baker, Paul Motian, Charlie Haden, Marc Johnson e Joey Baron, ma anche un cd in duo con Bruno Canino (Americas) e lavori incentrati su Scarlatti, Bach, Haendel, Martinu, Gershwin (quest’ultimo in trio con suo fratello Gabriele al violino e con Ganriele Mirabassi al clarinetto).

È l’unico musicista italiano ad aver suonato e registrato più volte a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York e, tra i numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali per la sua attività musicale vanno ricordati il “Django d’Or” francese (1997) come miglior musicista europeo, l’Echo Award 2014 in Germania come “Best International Piano Player” e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli nello stesso anno dalla rivista Musica Jazz.

Parecchie sue composizioni sono diventate veri e propri standard suonati e registrati da musicisti di tutto il mondo e sono state pubblicate nei prestigiosi “New Real Book” statunitensi. Tra queste “Night Bird”, “Don’t forget the poet”, “Les Amants”, “Fellini’s Waltz”, “Je ne sais quoi”, “Trasnoche”, “Coralie”.

Il suo originale linguaggio musicale è stato oggetto di numerose tesi di laurea o di dottorato, in Italia e all’estero.

È stato scritto di lui:

“Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Ray Spencer,  Jazz Journal)

“Il più lirico e fantasioso tra i pianisti di oggi” (All about jazz)

“Tra i migliori pianisti del mondo” (The Wall Street Journal)